29/03/2024

Coltivazioni bambù: la corsa all’oro verde

Coltivazioni bambù: la corsa all’oro verde

Coltivazioni bambù: la corsa all’oro verde

Le coltivazioni bambù sono anche chiamate “oro verde” perché stanno diventando sempre più preziose nello scenario dell’economia globale. Insieme alla varietà di usi a cui può essere destinato, questo tipo di piantagione è altamente rinnovabile, sostenibile e facile da coltivare.

I paesi di tutto il mondo stanno iniziando a vedere le opportunità finanziarie e ambientali offerte da questo tipo di pianta grazie al maggior numero di informazioni condivise al riguardo e al maggior numero di consumatori alla ricerca di prodotti fatti di bambù.

Si tratta di una delle risorse rinnovabili emergenti in rapida crescita. Proprio mentre le persone, le imprese e le nazioni iniziano a cercare opzioni più ecologiche ai loro prodotti e servizi, le coltivazioni bambù si stanno sviluppando parallelamente rafforzando la loro reputazione di essere dei raccolti molto redditizi.

Per capire meglio il motivo della fama dell’oro verde, però, bisogna prima capire cos’è, a cosa serve e se le sue coltivazioni sono davvero un’ottima fonte di guadagno a lungo termine, oppure si tratta solo di una bolla speculativa.

Che cosa sono le coltivazioni bambù?

Nonostante il bambù sia spesso usato come sostituto del legno nella produzione di molti prodotti, non è un albero. Il bambù è un’erba molto simile a quella che ricopre i prati. Sopravvive grazie a un sistema di radici connesse fra di loro: se uno dei pezzi viene tagliato, continuerà comunque a produrre germogli.

Una delle sue caratteristiche uniche al mondo è la velocità con cui cresce. È la pianta più veloce a crescere del mondo. Può arrivare a 88 centimetri al giorno e può raggiungere altezze di oltre 30 metri.

A cosa serve il bambù?

Un tempo noto anche come “il legname del povero”, viene ora chiamato, invece, “oro verde” a causa della crescente domanda globale. Questo perché metodi innovativi per la lavorazione del bambù vengono utilizzati per creare materiali da costruzione simili al legno.

La costruzione edilizia, in ogni caso, non è l’unica area in cui quest’erba può venire sfruttata al meglio. Il bambù può essere trasformato in mobili, utensili da cucina, posate, piatti, scodelle, carbone attivo, vestiti e altri materiali in tessuto, filati e persino biocarburanti. Ad esempio, di recente, il Ghana ha iniziato a utilizzare la tecnologia del carbone di bambù come mezzo per fornire energia in tutto il paese.

In più, i germogli di bambù sono un’aggiunta sana ed energetica per qualsiasi piatto. Quindi forniscono anche cibo.

Perché il bambù è un ottimo investimento?

Oltre a essere un materiale resistente e versatile, è diventato sempre più popolare grazie all’impatto positivo che ha sull’ambiente e perché è facile da coltivare e soprattutto poco costoso.

Poiché il bambù cresce facilmente in un’ampia varietà di ambienti, tende ad essere economico. Non richiede molte risorse, sostanze chimiche o fertilizzanti per crescere. È naturalmente resistente agli insetti e ai funghi, quindi non ha bisogno di essere trattato con nulla. I coltivatori devono solo preparare vasti ettari di terra e lasciarlo crescere. Dopo i primi 3-4 anni, le radici del bambù attecchiscono e non ha nemmeno bisogno più di essere innaffiato come nella fase iniziale.

Oro verde o illusione?

Le coltivazioni bambù stanno vivendo un vero e proprio periodo di crescita mai visto. Ci sono diverse ragioni che spiegano questo improvviso avanzamento. Da un lato, il supporto mirato attraverso il piano nazionale del bambù da parte di certi governi. Ad esempio, 1/5 della produzione mondiale di bambù cresce in Cina (e il paese non vuole di certo lasciare inutilizzata questa risorsa). Inoltre, le nuove tecniche di elaborazione hanno ampliato la gamma di applicazioni della pianta.

Il bambù ha ottime probabilità di diventare la materia grezza ecosostenibile del futuro. Il mercato sta crescendo molto in fretta. Nei soli 5 anni dal 2011 al 2016, ad esempio, la produzione dell’oro verde è triplicata. Mentre nel 2019, la Cina, leader nel mercato del bambù, ha raggiunto un guadagno di oltre 60 miliardi di dollari.

L’altra faccia della medaglia è che dove viene scoperto l’oro, ne conseguono inevitabilmente delle corse all’oro. L’agricoltura su larga scala di ogni singola coltura di bambù potrebbe portare gradualmente a conseguenze negative. Le coltivazioni non sono errate in sé, lo sono le relazioni politiche, sociali e il modello di produzione.

La produzione del bambù può portare a risultati socialmente ed ecologicamente indesiderati quando i profitti commerciali diventano fin troppo allettanti. In questi casi, la coltivazione tende ad avvenire sempre nelle stesse terre, con assenza di rotazione per le altre colture. Questo fenomeno di stagnazione porta alla lotta fra aziende per accaparrarsi più terre da coltivare. e il conseguente sfruttamento non etico di alcune foreste e riserve naturali.